Cinzia
BALDAZZI - Poesie e canzoni: a scuola da Mogol
Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre
nuova.
Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il
giusto uso.
Ludwig
Wittgenstein
Il
volume antologico dei testi poetici e musicali più rappresentativi dell’ultima
edizione del CET, pubblicato da Aletti nel settembre 2019, è arricchito dalla
prefazione di Mogol, dove leggiamo:
Il talento è un dono
che abbiamo potenzialmente tutti e va assecondato, coltivato, esattamente come
un terreno incolto che, se lavorato, darà i suoi frutti prima o poi.
Del
resto, la scrittrice statunitense Erica Jong dichiarava:
Chiunque ha talento.
Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui
conduce.
Esortarlo,
illuminarlo, coincide con quanto Giulio Rapetti, in arte Mogol, da una vita è intento
a realizzare per sé, per i collaboratori e, con qualificati corsi o iniziative,
per gli astri nascenti della musica e della poesia italiane, e non solo. La
Scuola CET - Centro Europeo di Toscolano, di livello internazionale, nata nel
1992 nella «tranquilla campagna umbra» del ternano, ha diplomato oltre tremila
allievi tra cui Arisa, Pascal e Giuseppe Anastasi.
Lo
scrittore, paroliere e discografico milanese, nell’ottobre 2019 - nell’atmosfera
del bicentenario de L’Infinito - ha
ricevuto il Premio Giacomo Leopardi. Il grande recanatese, a proposito del
talento, in Pensieri di varia filosofia e
di bella letteratura precisava, in un passo del settembre 1821:
L’uomo di gran
talento si riconosce sempre e subito in qualunque occasione, da chiunque è
capace di riconoscere. È impossibile ch’egli sia mai trovato assolutamente
incapace e inetto in nessuna cosa. Per nuova ch’ella gli sia egli sarà sempre
proporzionatamente superiore alle persone di piccolo talento, che però vi sono
avvezze. Il gran talento s’impratichisce anche ben presto di qualunque cosa,
purché sia esercitato ed avvezzo.
Tra
i numerosissimi contributi (oltre duecento) degni di particolare rilievo, tra le
pagine dell’antologia della 6^ Edizione del CET - comprendente sia poesie che
testi di canzoni - ricordiamo Attimi
di Rosanna Sabatini, dove il tempo, le ore, i giorni, gli anni, si tramutano in
granelli di sabbia di una clessidra dove si consuma il nostro quotidiano:
nell’epilogo diverranno, però, note di una melodia perpetua, in una trama di
«illusioni d’amore». Con A me stesso,
Ernesto Auriemma evoca la concreta inquietudine del dolore in una «testarda
fermezza» di «invalicabili / poesie nude», all’altezza di offrire ossigeno puro
per la vita degli altri. Un ritmo musicale incalzante traspare in Un filo bianco di Natalina Milva Sobrero
sulle operaie di una fabbrica di cotone, con «donne bambine» dalle «mani
piccine che fanno il coton».
Da
parte sua Mogol, nell’introduzione al libro, mette in rilievo l’importanza insita
nell’acquisire una tecnica in ogni agire artistico, così come Émile Zola ammoniva:
L’artista è nulla
senza il talento, ma il talento è nulla senza lavoro.
Una
volta elaborata tale forma di poetica - ossia la τέχνη (téchne) di scrittura - la selezione di idee da trasmettere va
tuttavia confrontata, soprattutto agli inizi, con un’esperienza critica
oggettiva fornita da professionisti in grado di supportarla e qualificarla:
infatti, da un lato occorre possedere virtù e perizia, dall’altro scoprire il
modo di utilizzarle e alimentarle. Tra i brani destinati a diventare canzoni,
vorrei citare la scrittura collettiva di Quello
che noi siamo di undici allievi del Liceo Musicale “Tommaso Campanella” di
Lamezia Terme.
Ha
ragione Mogol quando afferma che la poesia «se è vera, trasmette emozioni; se
non suggestiona, non è poesia». Un nuovo modulo valutativo crociano in senso
inverso? Una emozionalità del genere è legata stretta al «fatto vero», al «proprio
vissuto», ma non con parametri di corrispondenza schiaccianti, visto che al
nostro autore, insieme a Lucio Battisti, nel lontano 1970 accadeva di chiamare
“emozioni” il «seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a
volare».
AA.VV.
CET - Scuola Autori di Mogol - 2019
Roma, Aletti Editore
2019, pp. 310, € 22,00
Un bellissimo libro; sono onorata che sia inclusa nell'Antologia una poesia che amo molto. Grazie Cinzia Baldazzi per questo tua bella recensione ch mette in rilievo le idee di Mogol sulla poesia che sono le mie stesse idee:la poesia «se è vera, trasmette emozioni; se non suggestiona, non è poesia». Oggi si sta andando verso un modo di fare poesia sempre più incomprensibile alla maggioranza. le emozioni non hanno bisogno di dover essere interpretate: arruivano e basta, oppure non arrivano.
RispondiEliminaGiusto, Rosanna. Penso sia proprio vero.
EliminaGrazie.