Cinzia BALDAZZI
– Il fascino di essere donna e l’arma della scrittura. Ricordando Oriana
Fallaci.
La collana
editoriale “Stile Euterpe”, che ha dedicato le prime quattro uscite rispettivamente
a Sciascia, Palazzeschi, Morante e Rodari, rende omaggio a Oriana Fallaci con
un volume di saggi, articoli, poesie e racconti. La partecipazione è aperta
fino al 20 settembre 2020.
Nel 1960 la trentunenne Oriana Fallaci intraprende
un lungo viaggio in Oriente come inviata del settimanale "L'Europeo" per
dare una risposta sul campo ad alcune domande chiave sull’universo femminile. L’anno
successivo, il magistrale reportage che l’ha portata in India, Cina, Giappone,
Singapore, Malesia, Hong Kong, Hawaii, diventa un libro dal titolo Il sesso inutile. Non è semplice, per
una donna combattiva e indipendente come lei, proiettarsi in una ricerca simile,
al punto da scrivere nella prefazione:
Per quanto mi è possibile, evito sempre di scrivere sulle
donne e sui problemi che riguardano le donne. Non so perché, la cosa mi mette a
disagio, mi appare ridicola. Le donne non sono una fauna speciale e non capisco
per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un
argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico.
Allora, che cosa ha convinto Oriana a
viaggiare per l’Oriente?
Mi venne in mente che i problemi fondamentali degli uomini
nascono da questioni economiche, razziali, sociali, ma i problemi fondamentali
delle donne nascono anche e soprattutto da questo: il fatto di essere donne.
Sembra nascere da questa
contraddittorietà, unica e irripetibile, l’idea collegiale del Consiglio Direttivo dell'Associazione Culturale "Euterpe", presieduta da Lorenzo Spurio, di dedicare
il quinto volume della collana “Stile Euterpe” proprio alla giornalista e
scrittrice fiorentina (1929-2006), dopo aver riservato i primi quattro ad
altrettanti protagonisti del nostro ‘900: Leonardo
Sciascia, cronista di scomode realtà, a cura di Martino Ciano, PoetiKanten
Edizioni, Sesto Fiorentino, 2015; Aldo
Palazzeschi, il crepuscolare, l’avanguardista, l’ironico, a cura di Martino
Ciano, Lorenzo Spurio, Luigi Pio Carmina, PoetiKanten Edizioni, Sesto
Fiorentino, 2016; Elsa Morante,
rivoluzionaria narratrice del non tempo, a cura di Valentina Meloni, edito
online sul n°22 della rivista Euterpe
nel febbraio 2017; Il “libbro” di Gianni
Rodari, a cura di Francesco Martillotto, Ass. Euterpe, Jesi, 2019.
È possibile partecipare (fino al 30
settembre 2020) con testi appartenenti a tutti i generi - poesia, racconto
breve, prosa, saggio letterario, articolo, aforisma, recensione - che abbiano
attinenza (o siano dedicati, o ispirati) alla figura di Oriana Fallaci,
prediligendo «il tema
dell’amore, della mancata maternità, la difficile collocazione nei riguardi di
una caratterizzazione di femminismo, la malattia e altro», spiega Lorenzo Spurio, presidente
dell’Associazione Culturale Euterpe.
Promuovere un dibattito pertinente allo
status tipico dell’universo femminile
era valutato dalla Fallaci, già sessant’anni orsono, un discorso in grado di mettere le donne in notevole
disagio. Si chiedeva chissà per quale motivo dovremmo costituire, nei mass-media,
una “sezione” a se stante:
Il padreterno fabbricò
uomini e donne perché stessero insieme e dal momento che ciò può essere molto
piacevole, checché ne dicano certi deviazionisti, trattare le donne come se
vivessero su un altro pianeta dove si riproducono per partenogenesi mi sembra
privo di senso.
È
vero, ma la stessa attività sessuale procreativa, di compartecipazione e
scambio, purtroppo diviene spesso il luogo in cui si esplicano la maggioranza
delle violenze su adulte, ragazze, bambine. Oriana ha girato i continenti per decifrare
non solo la matrice, la causa di un simile male perpetuato, ma, subito dopo, le
leve del potere che, quasi immutate, dalle origini se ne sono impadronite, sfruttandole
a proprio vantaggio.
Cosa
fare? Ognuna di noi ha il suo compito: da parte sua, Oriana ha lottato e
sacrificato tanto per l’emancipazione, pagando il prezzo di poter essere libera
di fare ciò che voleva. Ma come? Usando quale arma? Scrivendo, raccontando,
lasciando il segno del suo viaggio nel mondo, trasferito dalla realtà alla letteratura,
alla poesia della solitudine, delle sofferenze.
Due,
a mio parere, sono gli episodi fondamentali da considerare sotto questa
prospettiva.
Innanzitutto
il libro postumo Un cappello pieno di
ciliege, con la storia di un tentativo di stupro di cui fu vittima un’antenata
incinta, ad opera dei soldati di Napoleone nel 1796 a Livorno. La trama-intreccio
compie, a un tratto, un salto di circa un secolo e mezzo: siamo infatti nel
1960 a Saigon, dove il coprifuoco rende le strade deserte più o meno come nella
Livorno di fine Settecento. A percorrerle, adesso, è una giovane corrispondente
di guerra con lo zaino in spalla, tornata dal fronte: una camionetta l’ha appena
accompagnata in rue Pasteur e qui cammina per rientrare in albergo. Passa
davanti a un bivacco; i giovani militari vietnamiti la seguono, la circondano, cercano
di toccarla:
Mani e braccia che
sembrano tentacoli d’un polipo affamato. Lei si difende. Coi pugni, con le
pedate, con l’ira che viene dalla rabbia e dall’impotenza. Tutti insieme la
avvinghiano, la bloccano, la gettano a terra, cercano di spogliarla. La
salveranno due americani che a bordo d’una jeep pattugliano la via.
Il
secondo episodio risale al 1979, anno del romanzo Un uomo, dedicato ad Alexandros Panagulis: con lui, dissidente
contro la dittatura dei colonnelli in Grecia, la Fallaci ebbe una tormentata e
devastante storia d’amore a metà anni ’70:
Per abitudine si
vive accanto a persone odiose, si impara a portar le catene, a subir
ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L’abitudine
è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente,
cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza e, quando
scopriamo di averla addosso ogni fibra di noi s’è adeguata, ogni gesto s’è
condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.
Oriana
invece, traducendo pensieri e terrori in parola, è riuscita a “guarire”, dopo anni
di una convivenza che considerare “burrascosa” appare riduttivo. Lo racconta Edoardo
Perazzi, nipote nonché unico erede, per lungo tempo assistente della Fallaci:
Oriana non subiva
soltanto, ma le dava pure. Sono stato personalmente testimone. Lui era un eroe,
un solitario, un completo pazzo. Difficilissimo stargli accanto.
Preparando
il prossimo numero di “Stile Euterpe”, Lorenzo Spurio ha voluto esortare i collaboratori
a circoscrivere il campo, invitandoli a una sorta di auto-limitazione, dunque «a rimarcare le caratteristiche di
donna, piuttosto che quelle più controverse legate all’impegno civile,
politico, di denuncia». Ma subito
dopo, a dissolvere ogni sospetto, Spurio precisa:
Non dimenticando la sua natura antifascista, il sostegno
alla lotta d’indipendenza del popolo greco, il suo importante apporto al
giornalismo d’inchiesta e la sua visione premonitrice di un dissidio globale
nello scenario socio-politico contemporaneo, l’iniziativa in oggetto vuole dar
maggiore voce alla Oriana donna nella sua complessità.
L’obiettivo di questo progetto non è quello di plagiare o
scovare la nuova Oriana Fallaci, o di darne una lettura onnicomprensiva della
sua complessa figura, bensì di rileggere i contenuti biografici e le
motivazioni che hanno spinto la scrittrice fiorentina a un dato percorso umano
e professionale.
Siamo d’accordo con Perazzi (e con Spurio) nel sottolineare come pochi altri
grandi scrittori al pari della Fallaci abbiano, con la letteratura, svelato la
parte più intima del proprio Io, tentando di aiutare noi, tutta la gente, tutte
le donne, tutte le persone amate e rispettate.
In
conclusione, Oriana era convinta di quanto l’universo femminile potesse
risultare un’esperienza primaria, fondamentale:
Essere donna è così
affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non
annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per
incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe
anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza.
Allora, se fosse vero, noi donne per combattere la violenza potremo veramente
sostenere - come canta Bob Dylan - di avere “God on Our Side”, “Dio dalla
nostra parte”.
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Stile Euterpe – Antologia tematica per
una nuova cultura è il
progetto dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN), su ideazione dello
scrittore calabrese Martino Ciano (con successive modifiche e integrazioni),
volto a rileggere, riscoprire e approfondire, mediante opere di produzione
propria (racconti, poesie, articoli, saggi e critiche letterarie), un
intellettuale ritenuto di prim’ordine del panorama culturale italiano.
Il progetto
Il nuovo
volume monografico sarà interamente dedicato alla scrittrice fiorentina Oriana
Fallaci (1929-2006). Sarà possibile partecipare con testi appartenenti a tutti
i generi (poesia, racconto breve, prosa, saggio letterario, articolo,
recensione) che abbiano attinenza (siano dedicati o ispirati) alla figura di
Oriana Fallaci, sia come donna che come intellettuale.
In particolare si apprezzeranno tutte
quelle opere che risultino rilevanti e significative in merito ad alcune
tematiche che rappresentarono degli aspetti importanti della vita della Fallaci
quali ad esempio il tema dell'amore, della mancata maternità, la
difficile collocazione nei riguardi di una caratterizzazione di femminismo,
la malattia e altro. Aspetti tesi a rimarcare le caratteristiche di
donna, piuttosto che quelle più controverse legate all'impegno civile,
politico, di denuncia.
Non dimenticando la sua natura
antifascista, il sostegno alla lotta d'indipendenza del popolo greco, il suo
importante apporto al giornalismo d'inchiesta e la sua visione premonitrice di
un dissidio globale nello scenario socio-politico contemporaneo, l'iniziativa
in oggetto vuole dar maggiore voce alla Oriana donna, nella sua complessità.
Saranno escluse opere che presentino
riferimenti, analisi e considerazioni, nonché producano come dissertazione
elementi che possano configurarsi come estremistici in qualsiasi sfera e di
possibile incitamento all'odio, di qualsiasi tipo e lesivi, pertanto, del
pacifico senso di comunità.
L’obiettivo
di questo progetto non è quello di plagiare o scovare la nuova Oriana Fallaci,
o di darne una lettura onnicomprensiva della sua complessa figura, bensì di
rileggere i contenuti biografici e le motivazioni che hanno spinto la
scrittrice fiorentina a una dato percorso umano, professionale etc., attraverso
un’antologia tematica, aperta a tutti coloro che abbiano qualcosa da dire,
riferire, quale riflessione o risposta alla sua opera, in merito alla Fallaci,
a distanza di quattordici anni dalla sua morte.
Selezione del
materiale e composizione dell’antologia
Ciascun
partecipante potrà inviare:
- un
massimo di 3 poesie (massimo 30 versi l’una);
- un
massimo di 2 racconti o prose brevi (massimo 5.000 caratteri spazi esclusi
l’una);
- un
massimo di 2 saggi brevi o articoli (massimo 5.000 caratteri: spazi, note a piè
di pagina e bibliografia escluse);
- un massimo
di 3 recensioni sui suoi libri (massimo 4.000 caratteri spazi esclusi l’una);
- altra
tipologia di materiali quali aforismi (massimo nr. 5 di lunghezza non superiore
alle 10 righe Times New Roman corpo 12), riflessioni, etc. (massimo 4.000
caratteri).
I lavori,
all'atto dell'invio della propria partecipazione, dovranno essere rigorosamente
inediti, vale a dire non
pubblicati in precedenza in libri con codice ISBN o rivista con codice ISSN.
Qualora
rappresentino dei contributi già apparsi su siti, riviste, blog non dotate di
codice ISSN dovranno essere rimaneggiati cambiando il titolo e apponendo
all'interno del materiale inedito per almeno il 50% del contenuto totale,
riportando una nota in calce che il dato brano è una versione successiva,
elaborata ulteriormente e accresciuta, del precedente intervento (indicando il
titolo precedente) dicendo con precisione dove è apparso (su quale sito,
rivista), fornendo la data di pubblicazione e il relativo link. In questo caso
l'autore si premurerà di ottenere il consenso a effettuare tale operazione da
parte del sito, blog, rivista che in precedenza ha pubblicato una versione
iniziale del detto brano, sollevando gli organizzatori da qualsiasi disputa e
problematica possa sorgere.
I
materiali, in formato Word, dovranno essere corredati di un ulteriore file
contenente la propria biografia letteraria scritta in terza persona dove siano
indicati libri pubblicati (con anno di pubblicazione) distinguendoli per i vari
generi (poesia, narrativa, saggistica, etc.) ed eventuali altre notizie che si
reputino importanti quali collaborazioni con riviste letterarie, premi, siti
culturali, etc., e una scelta massima di tre premi letterari vinti, scelti tra
i più importanti, indicando in maniera precisa il nome del premio, l'edizione,
la città e l'anno. Biografie non congrue a quanto richiesto non saranno prese
in considerazione.
La mail
dovrà contenere anche i dati personali dell'autore (nome, cognome, indirizzo
fisico, indirizzo mail, data e luogo di nascita, numero di telefono) e il tutto
dovrà pervenire entro il 30-09-2020 alla
mail rivistaeuterpe@gmail.com
indicando nell'oggetto “Stile Euterpe 5 – Oriana Fallaci”.
Il volume
sarà organizzato e curato dall'Ass. Culturale Euterpe.
Entreranno
a far parte dell’antologia un congruo numero di testi poetici, narrativi e
saggistici nonché recensioni, articoli e critiche letterarie alle sue opere.
La
pubblicazione dell’antologia avverrà a tiratura limitata in un numero di copie
pari a quelle richieste dagli autori, aumentate di quelle riservate alle
donazioni a biblioteche civiche e universitarie, centri culturali e altro dove
l'opera entrerà nei relativi circuiti OPAC e potrà essere presa in prestito e
consultata, in vari luoghi del territorio nazionale.
La
partecipazione alla selezione dei materiali è gratuita.
Tutte le
opere selezionate, di cui l'Ass. Euterpe darà conto mediante un verbale di
selezione che sarà diffuso sul sito e inoltrato in privato per mail a tutti i
partecipanti, verranno pubblicati in antologia secondo i criteri sopra esposti.
L’autore
selezionato per la pubblicazione s’impegnerà ad acquistare nr. 2 (DUE) copie
dell’antologia al prezzo totale di 20€ (spese di spedizione incluse con piego
di libri ordinario) dietro sottoscrizione di un modulo di liberatoria
rilasciato all'Associazione Culturale Euterpe e versamento della cifra a copertura
delle spese di stampa e spedizione del volume.
Essendo il
progetto volto alla costruzione di un'opera antologica monografica non vi sarà
nessuna premiazione, ma potranno organizzarsi – anche grazie all'aiuto, alla
disponibilità e alla collaborazione degli autori inseriti – presentazioni
dell'opera in contesti opportuni che possano ben accogliere il progetto.
INFO:
rivistaeuterpe@gmail.com
Grazie a Cinzia Baldazzi di questo " saggio " di approfondimento sulla proposta di Euterpe di soffermarsi su una delle donne più impegnate e affascinanti nel panorama culturale del Novecento , che ha affrontato, con schiettezza e originalità di vedute , temi e problemi di grande spessore umano , ma anche sociale e culturale. E questo fino alla fine , senza temere i giudizi dei " ben pensanti" di turno , intervenendo con interventi critici e , a volte , anche di dissenso nei confronti dell'opinione "politicamente corretta" dei più, ma sempre motivando con argomentazioni coerenti e consequenziali il suo pensiero . Ho spesso fatto leggere in quegli anni ai miei studenti i suoi scritti e, in particolare ,quelli aderenti al dibattito che le sue parole hanno fatto nascere, su alcuni Quotidiani, tra grandi intellettuali di quel periodo . Grazie di questa proposta di approfondimento su una scrittrice, giornalista, intellettuale , donna di così grande spessore umano e culturale.
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