martedì 28 gennaio 2020


Cinzia BALDAZZI - Poesie e canzoni: a scuola da Mogol



Il talento è una fonte da cui sgorga acqua sempre nuova.
Ma questa fonte perde ogni valore se non se ne fa il giusto uso.
Ludwig Wittgenstein


Il volume antologico dei testi poetici e musicali più rappresentativi dell’ultima edizione del CET, pubblicato da Aletti nel settembre 2019, è arricchito dalla prefazione di Mogol, dove leggiamo:

Il talento è un dono che abbiamo potenzialmente tutti e va assecondato, coltivato, esattamente come un terreno incolto che, se lavorato, darà i suoi frutti prima o poi.

Del resto, la scrittrice statunitense Erica Jong dichiarava:

Chiunque ha talento. Ciò che è raro è il coraggio di seguire quel talento nel luogo oscuro a cui conduce.

Esortarlo, illuminarlo, coincide con quanto Giulio Rapetti, in arte Mogol, da una vita è intento a realizzare per sé, per i collaboratori e, con qualificati corsi o iniziative, per gli astri nascenti della musica e della poesia italiane, e non solo. La Scuola CET - Centro Europeo di Toscolano, di livello internazionale, nata nel 1992 nella «tranquilla campagna umbra» del ternano, ha diplomato oltre tremila allievi tra cui Arisa, Pascal e Giuseppe Anastasi.
Lo scrittore, paroliere e discografico milanese, nell’ottobre 2019 - nell’atmosfera del bicentenario de L’Infinito - ha ricevuto il Premio Giacomo Leopardi. Il grande recanatese, a proposito del talento, in Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura precisava, in un passo del settembre 1821:

L’uomo di gran talento si riconosce sempre e subito in qualunque occasione, da chiunque è capace di riconoscere. È impossibile ch’egli sia mai trovato assolutamente incapace e inetto in nessuna cosa. Per nuova ch’ella gli sia egli sarà sempre proporzionatamente superiore alle persone di piccolo talento, che però vi sono avvezze. Il gran talento s’impratichisce anche ben presto di qualunque cosa, purché sia esercitato ed avvezzo.


Tra i numerosissimi contributi (oltre duecento) degni di particolare rilievo, tra le pagine dell’antologia della 6^ Edizione del CET - comprendente sia poesie che testi di canzoni - ricordiamo Attimi di Rosanna Sabatini, dove il tempo, le ore, i giorni, gli anni, si tramutano in granelli di sabbia di una clessidra dove si consuma il nostro quotidiano: nell’epilogo diverranno, però, note di una melodia perpetua, in una trama di «illusioni d’amore». Con A me stesso, Ernesto Auriemma evoca la concreta inquietudine del dolore in una «testarda fermezza» di «invalicabili / poesie nude», all’altezza di offrire ossigeno puro per la vita degli altri. Un ritmo musicale incalzante traspare in Un filo bianco di Natalina Milva Sobrero sulle operaie di una fabbrica di cotone, con «donne bambine» dalle «mani piccine che fanno il coton».
Da parte sua Mogol, nell’introduzione al libro, mette in rilievo l’importanza insita nell’acquisire una tecnica in ogni agire artistico, così come Émile Zola ammoniva:

L’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza lavoro.

Una volta elaborata tale forma di poetica - ossia la τέχνη (téchne) di scrittura - la selezione di idee da trasmettere va tuttavia confrontata, soprattutto agli inizi, con un’esperienza critica oggettiva fornita da professionisti in grado di supportarla e qualificarla: infatti, da un lato occorre possedere virtù e perizia, dall’altro scoprire il modo di utilizzarle e alimentarle. Tra i brani destinati a diventare canzoni, vorrei citare la scrittura collettiva di Quello che noi siamo di undici allievi del Liceo Musicale “Tommaso Campanella” di Lamezia Terme.
Ha ragione Mogol quando afferma che la poesia «se è vera, trasmette emozioni; se non suggestiona, non è poesia». Un nuovo modulo valutativo crociano in senso inverso? Una emozionalità del genere è legata stretta al «fatto vero», al «proprio vissuto», ma non con parametri di corrispondenza schiaccianti, visto che al nostro autore, insieme a Lucio Battisti, nel lontano 1970 accadeva di chiamare “emozioni” il «seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare».


AA.VV.
CET - Scuola Autori di Mogol - 2019
Roma, Aletti Editore 2019, pp. 310, € 22,00




2 commenti:

  1. Un bellissimo libro; sono onorata che sia inclusa nell'Antologia una poesia che amo molto. Grazie Cinzia Baldazzi per questo tua bella recensione ch mette in rilievo le idee di Mogol sulla poesia che sono le mie stesse idee:la poesia «se è vera, trasmette emozioni; se non suggestiona, non è poesia». Oggi si sta andando verso un modo di fare poesia sempre più incomprensibile alla maggioranza. le emozioni non hanno bisogno di dover essere interpretate: arruivano e basta, oppure non arrivano.

    RispondiElimina