sabato 29 febbraio 2020



Cinzia BALDAZZI – Il fascino di essere donna e l’arma della scrittura. Ricordando Oriana Fallaci.





La collana editoriale “Stile Euterpe”, che ha dedicato le prime quattro uscite rispettivamente a Sciascia, Palazzeschi, Morante e Rodari, rende omaggio a Oriana Fallaci con un volume di saggi, articoli, poesie e racconti. La partecipazione è aperta fino al 20 settembre 2020. 

Nel 1960 la trentunenne Oriana Fallaci intraprende un lungo viaggio in Oriente come inviata del settimanale "L'Europeo" per dare una risposta sul campo ad alcune domande chiave sull’universo femminile. L’anno successivo, il magistrale reportage che l’ha portata in India, Cina, Giappone, Singapore, Malesia, Hong Kong, Hawaii, diventa un libro dal titolo Il sesso inutile. Non è semplice, per una donna combattiva e indipendente come lei, proiettarsi in una ricerca simile, al punto da scrivere nella prefazione:

Per quanto mi è possibile, evito sempre di scrivere sulle donne e sui problemi che riguardano le donne. Non so perché, la cosa mi mette a disagio, mi appare ridicola. Le donne non sono una fauna speciale e non capisco per quale ragione esse debbano costituire, specialmente sui giornali, un argomento a parte: come lo sport, la politica e il bollettino meteorologico.

Allora, che cosa ha convinto Oriana a viaggiare per l’Oriente?

Mi venne in mente che i problemi fondamentali degli uomini nascono da questioni economiche, razziali, sociali, ma i problemi fondamentali delle donne nascono anche e soprattutto da questo: il fatto di essere donne.

Sembra nascere da questa contraddittorietà, unica e irripetibile, l’idea collegiale del Consiglio Direttivo dell'Associazione Culturale "Euterpe", presieduta da Lorenzo Spurio, di dedicare il quinto volume della collana “Stile Euterpe” proprio alla giornalista e scrittrice fiorentina (1929-2006), dopo aver riservato i primi quattro ad altrettanti protagonisti del nostro ‘900: Leonardo Sciascia, cronista di scomode realtà, a cura di Martino Ciano, PoetiKanten Edizioni, Sesto Fiorentino, 2015; Aldo Palazzeschi, il crepuscolare, l’avanguardista, l’ironico, a cura di Martino Ciano, Lorenzo Spurio, Luigi Pio Carmina, PoetiKanten Edizioni, Sesto Fiorentino, 2016; Elsa Morante, rivoluzionaria narratrice del non tempo, a cura di Valentina Meloni, edito online sul n°22 della rivista Euterpe nel febbraio 2017; Il “libbro” di Gianni Rodari, a cura di Francesco Martillotto, Ass. Euterpe, Jesi, 2019.
È possibile partecipare (fino al 30 settembre 2020) con testi appartenenti a tutti i generi - poesia, racconto breve, prosa, saggio letterario, articolo, aforisma, recensione - che abbiano attinenza (o siano dedicati, o ispirati) alla figura di Oriana Fallaci, prediligendo «il tema dell’amore, della mancata maternità, la difficile collocazione nei riguardi di una caratterizzazione di femminismo, la malattia e altro», spiega Lorenzo Spurio, presidente dell’Associazione Culturale Euterpe.




Promuovere un dibattito pertinente allo status tipico dell’universo femminile era valutato dalla Fallaci, già sessant’anni orsono, un discorso in grado di mettere le donne in notevole disagio. Si chiedeva chissà per quale motivo dovremmo costituire, nei mass-media, una “sezione” a se stante:

Il padreterno fabbricò uomini e donne perché stessero insieme e dal momento che ciò può essere molto piacevole, checché ne dicano certi deviazionisti, trattare le donne come se vivessero su un altro pianeta dove si riproducono per partenogenesi mi sembra privo di senso.

È vero, ma la stessa attività sessuale procreativa, di compartecipazione e scambio, purtroppo diviene spesso il luogo in cui si esplicano la maggioranza delle violenze su adulte, ragazze, bambine. Oriana ha girato i continenti per decifrare non solo la matrice, la causa di un simile male perpetuato, ma, subito dopo, le leve del potere che, quasi immutate, dalle origini se ne sono impadronite, sfruttandole a proprio vantaggio.  
Cosa fare? Ognuna di noi ha il suo compito: da parte sua, Oriana ha lottato e sacrificato tanto per l’emancipazione, pagando il prezzo di poter essere libera di fare ciò che voleva. Ma come? Usando quale arma? Scrivendo, raccontando, lasciando il segno del suo viaggio nel mondo, trasferito dalla realtà alla letteratura, alla poesia della solitudine, delle sofferenze.
Due, a mio parere, sono gli episodi fondamentali da considerare sotto questa prospettiva.
Innanzitutto il libro postumo Un cappello pieno di ciliege, con la storia di un tentativo di stupro di cui fu vittima un’antenata incinta, ad opera dei soldati di Napoleone nel 1796 a Livorno. La trama-intreccio compie, a un tratto, un salto di circa un secolo e mezzo: siamo infatti nel 1960 a Saigon, dove il coprifuoco rende le strade deserte più o meno come nella Livorno di fine Settecento. A percorrerle, adesso, è una giovane corrispondente di guerra con lo zaino in spalla, tornata dal fronte: una camionetta l’ha appena accompagnata in rue Pasteur e qui cammina per rientrare in albergo. Passa davanti a un bivacco; i giovani militari vietnamiti la seguono, la circondano, cercano di toccarla:

Mani e braccia che sembrano tentacoli d’un polipo affamato. Lei si difende. Coi pugni, con le pedate, con l’ira che viene dalla rabbia e dall’impotenza. Tutti insieme la avvinghiano, la bloccano, la gettano a terra, cercano di spogliarla. La salveranno due americani che a bordo d’una jeep pattugliano la via.




Il secondo episodio risale al 1979, anno del romanzo Un uomo, dedicato ad Alexandros Panagulis: con lui, dissidente contro la dittatura dei colonnelli in Grecia, la Fallaci ebbe una tormentata e devastante storia d’amore a metà anni ’70:

Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portar le catene, a subir ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto. L’abitudine è il più spietato dei veleni perché entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce a poco a poco nutrendosi della nostra inconsapevolezza e, quando scopriamo di averla addosso ogni fibra di noi s’è adeguata, ogni gesto s’è condizionato, non esiste più medicina che possa guarirci.

Oriana invece, traducendo pensieri e terrori in parola, è riuscita a “guarire”, dopo anni di una convivenza che considerare “burrascosa” appare riduttivo. Lo racconta Edoardo Perazzi, nipote nonché unico erede, per lungo tempo assistente della Fallaci:

Oriana non subiva soltanto, ma le dava pure. Sono stato personalmente testimone. Lui era un eroe, un solitario, un completo pazzo. Difficilissimo stargli accanto.

Preparando il prossimo numero di “Stile Euterpe”, Lorenzo Spurio ha voluto esortare i collaboratori a circoscrivere il campo, invitandoli a una sorta di auto-limitazione, dunque «a rimarcare le caratteristiche di donna, piuttosto che quelle più controverse legate all’impegno civile, politico, di denuncia». Ma subito dopo, a dissolvere ogni sospetto, Spurio precisa:

Non dimenticando la sua natura antifascista, il sostegno alla lotta d’indipendenza del popolo greco, il suo importante apporto al giornalismo d’inchiesta e la sua visione premonitrice di un dissidio globale nello scenario socio-politico contemporaneo, l’iniziativa in oggetto vuole dar maggiore voce alla Oriana donna nella sua complessità.
L’obiettivo di questo progetto non è quello di plagiare o scovare la nuova Oriana Fallaci, o di darne una lettura onnicomprensiva della sua complessa figura, bensì di rileggere i contenuti biografici e le motivazioni che hanno spinto la scrittrice fiorentina a un dato percorso umano e professionale.

Siamo d’accordo con Perazzi (e con Spurio) nel sottolineare come pochi altri grandi scrittori al pari della Fallaci abbiano, con la letteratura, svelato la parte più intima del proprio Io, tentando di aiutare noi, tutta la gente, tutte le donne, tutte le persone amate e rispettate.
In conclusione, Oriana era convinta di quanto l’universo femminile potesse risultare un’esperienza primaria, fondamentale:

Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza.

Allora, se fosse vero, noi donne per combattere la violenza potremo veramente sostenere - come canta Bob Dylan - di avere “God on Our Side”, “Dio dalla nostra parte”.



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Stile Euterpe – Antologia tematica per una nuova cultura è il progetto dell’Associazione Culturale Euterpe di Jesi (AN), su ideazione dello scrittore calabrese Martino Ciano (con successive modifiche e integrazioni), volto a rileggere, riscoprire e approfondire, mediante opere di produzione propria (racconti, poesie, articoli, saggi e critiche letterarie), un intellettuale ritenuto di prim’ordine del panorama culturale italiano.


Il progetto

Il nuovo volume monografico sarà interamente dedicato alla scrittrice fiorentina Oriana Fallaci (1929-2006). Sarà possibile partecipare con testi appartenenti a tutti i generi (poesia, racconto breve, prosa, saggio letterario, articolo, recensione) che abbiano attinenza (siano dedicati o ispirati) alla figura di Oriana Fallaci, sia come donna che come intellettuale.

In particolare si apprezzeranno tutte quelle opere che risultino rilevanti e significative in merito ad alcune tematiche che rappresentarono degli aspetti importanti della vita della Fallaci quali ad esempio il tema dell'amore, della mancata maternità, la difficile collocazione nei riguardi di una caratterizzazione di femminismo, la malattia e altro. Aspetti tesi a rimarcare le caratteristiche di donna, piuttosto che quelle più controverse legate all'impegno civile, politico, di denuncia.
Non dimenticando la sua natura antifascista, il sostegno alla lotta d'indipendenza del popolo greco, il suo importante apporto al giornalismo d'inchiesta e la sua visione premonitrice di un dissidio globale nello scenario socio-politico contemporaneo, l'iniziativa in oggetto vuole dar maggiore voce alla Oriana donna, nella sua complessità.
Saranno escluse opere che presentino riferimenti, analisi e considerazioni, nonché producano come dissertazione elementi che possano configurarsi come estremistici in qualsiasi sfera e di possibile incitamento all'odio, di qualsiasi tipo e lesivi, pertanto, del pacifico senso di comunità.

L’obiettivo di questo progetto non è quello di plagiare o scovare la nuova Oriana Fallaci, o di darne una lettura onnicomprensiva della sua complessa figura, bensì di rileggere i contenuti biografici e le motivazioni che hanno spinto la scrittrice fiorentina a una dato percorso umano, professionale etc., attraverso un’antologia tematica, aperta a tutti coloro che abbiano qualcosa da dire, riferire, quale riflessione o risposta alla sua opera, in merito alla Fallaci, a distanza di quattordici anni dalla sua morte.



Selezione del materiale e composizione dell’antologia

Ciascun partecipante potrà inviare:
- un massimo di 3 poesie (massimo 30 versi l’una);
- un massimo di 2 racconti o prose brevi (massimo 5.000 caratteri spazi esclusi l’una);
- un massimo di 2 saggi brevi o articoli (massimo 5.000 caratteri: spazi, note a piè di pagina e bibliografia escluse);
- un massimo di 3 recensioni sui suoi libri (massimo 4.000 caratteri spazi esclusi l’una);
- altra tipologia di materiali quali aforismi (massimo nr. 5 di lunghezza non superiore alle 10 righe Times New Roman corpo 12), riflessioni, etc. (massimo 4.000 caratteri).

I lavori, all'atto dell'invio della propria partecipazione, dovranno essere rigorosamente inediti, vale a dire non pubblicati in precedenza in libri con codice ISBN o rivista con codice ISSN.
Qualora rappresentino dei contributi già apparsi su siti, riviste, blog non dotate di codice ISSN dovranno essere rimaneggiati cambiando il titolo e apponendo all'interno del materiale inedito per almeno il 50% del contenuto totale, riportando una nota in calce che il dato brano è una versione successiva, elaborata ulteriormente e accresciuta, del precedente intervento (indicando il titolo precedente) dicendo con precisione dove è apparso (su quale sito, rivista), fornendo la data di pubblicazione e il relativo link. In questo caso l'autore si premurerà di ottenere il consenso a effettuare tale operazione da parte del sito, blog, rivista che in precedenza ha pubblicato una versione iniziale del detto brano, sollevando gli organizzatori da qualsiasi disputa e problematica possa sorgere.

I materiali, in formato Word, dovranno essere corredati di un ulteriore file contenente la propria biografia letteraria scritta in terza persona dove siano indicati libri pubblicati (con anno di pubblicazione) distinguendoli per i vari generi (poesia, narrativa, saggistica, etc.) ed eventuali altre notizie che si reputino importanti quali collaborazioni con riviste letterarie, premi, siti culturali, etc., e una scelta massima di tre premi letterari vinti, scelti tra i più importanti, indicando in maniera precisa il nome del premio, l'edizione, la città e l'anno. Biografie non congrue a quanto richiesto non saranno prese in considerazione.

La mail dovrà contenere anche i dati personali dell'autore (nome, cognome, indirizzo fisico, indirizzo mail, data e luogo di nascita, numero di telefono) e il tutto dovrà pervenire entro il 30-09-2020 alla mail rivistaeuterpe@gmail.com indicando nell'oggetto “Stile Euterpe 5 – Oriana Fallaci”.

Il volume sarà organizzato e curato dall'Ass. Culturale Euterpe.

Entreranno a far parte dell’antologia un congruo numero di testi poetici, narrativi e saggistici nonché recensioni, articoli e critiche letterarie alle sue opere.

La pubblicazione dell’antologia avverrà a tiratura limitata in un numero di copie pari a quelle richieste dagli autori, aumentate di quelle riservate alle donazioni a biblioteche civiche e universitarie, centri culturali e altro dove l'opera entrerà nei relativi circuiti OPAC e potrà essere presa in prestito e consultata, in vari luoghi del territorio nazionale.

La partecipazione alla selezione dei materiali è gratuita.

Tutte le opere selezionate, di cui l'Ass. Euterpe darà conto mediante un verbale di selezione che sarà diffuso sul sito e inoltrato in privato per mail a tutti i partecipanti, verranno pubblicati in antologia secondo i criteri sopra esposti.

L’autore selezionato per la pubblicazione s’impegnerà ad acquistare nr. 2 (DUE) copie dell’antologia al prezzo totale di 20€ (spese di spedizione incluse con piego di libri ordinario) dietro sottoscrizione di un modulo di liberatoria rilasciato all'Associazione Culturale Euterpe e versamento della cifra a copertura delle spese di stampa e spedizione del volume.

Essendo il progetto volto alla costruzione di un'opera antologica monografica non vi sarà nessuna premiazione, ma potranno organizzarsi – anche grazie all'aiuto, alla disponibilità e alla collaborazione degli autori inseriti – presentazioni dell'opera in contesti opportuni che possano ben accogliere il progetto.


INFO:
rivistaeuterpe@gmail.com




1 commento:

  1. Grazie a Cinzia Baldazzi di questo " saggio " di approfondimento sulla proposta di Euterpe di soffermarsi su una delle donne più impegnate e affascinanti nel panorama culturale del Novecento , che ha affrontato, con schiettezza e originalità di vedute , temi e problemi di grande spessore umano , ma anche sociale e culturale. E questo fino alla fine , senza temere i giudizi dei " ben pensanti" di turno , intervenendo con interventi critici e , a volte , anche di dissenso nei confronti dell'opinione "politicamente corretta" dei più, ma sempre motivando con argomentazioni coerenti e consequenziali il suo pensiero . Ho spesso fatto leggere in quegli anni ai miei studenti i suoi scritti e, in particolare ,quelli aderenti al dibattito che le sue parole hanno fatto nascere, su alcuni Quotidiani, tra grandi intellettuali di quel periodo . Grazie di questa proposta di approfondimento su una scrittrice, giornalista, intellettuale , donna di così grande spessore umano e culturale.

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