domenica 14 gennaio 2018

"Percorsi musicali" di Matteo TONNICCHI - Preludi


In apertura alla rubrica di musica classica, vi proponiamo questo percorso musicale.
Vi troverete Preludi, ovvero brani dominati dalla semplicità composti con la volontà di creare l’illusione di una breve improvvisazione, volta a preparare l’atmosfera in vista di un imminente pezzo più articolato.
I brani sono accompagnati da quadri risalenti al periodo esatto di composizione del brano.


Brano I


Per iniziare, il ben noto Preludio dal libro I del Clavicembalo Ben Temperato di Johann Sebastian Bach.
All'epoca il temperamento equabile era da poco stato formalizzato, e permetteva agli strumenti a tastiera come il clavicembalo di modulare a tonalità diverse senza che ci fossero problemi di intonazione. Questo sistema apriva moltissime possibilità per gli strumenti a tastiera e verrà esplorato a fondo per tre secoli, permettendo il fiorire della meravigliosa musica per strumenti a tastiera del periodo Classico fino agli ardimenti armonici del tardo pianismo del Romanticismo e del cosiddetto “Impressionismo” musicale. Solo con l’inizio del XX secolo, con il rigetto dell’armonia in toto, si inizieranno ad esplorare temperamenti alternativi.
Questo semplicissimo brano mostra tutto l'entusiasmo di Bach nel poter sfruttare il temperamento equabile: egli apre la sua raccolta di 24 brani partendo da quella più semplice, il Do maggiore, carezzando le tonalità vicine in un modo che non sarebbe stato possibile prima.


Jan van Huysum, Composizione di frutta, 1722


Brano II


Come accostamento, si propone il Piccolo Studio tratto dall'Album per la Gioventù di Robert Alexander Schumann, una raccolta di brani brevi ma molto evocativi pensati per introdurre i ragazzi allo studio del pianoforte.
Ci piace pensare che Schumann abbia avuto in mente, mettendo insieme questo pezzo, proprio la chiarezza e la semplicità di Bach del precedente preludio. C'è un'atmosfera simile, pur con differenze sostanziali dovute ai secoli di mutamento del gusto estetico: siamo in pieno Romanticismo e, vista la destinazione, il brano è soffuso di un tenero sentimentalismo.


Christian Morgenstern, Paesaggio crepuscolare, 1848


Brano III


Spingiamoci ora su qualcosa di più sofisticato, ma dalle dimensioni ancora molto ridotte: il Preludio I dell'Opus 28 di Frédéric Chopin.
Questo preludio, secondo gli esperti, è un’altra rivisitazione del preludio in Do del Clavicembalo Ben Temperato di Bach che è stato qui proposto. Siamo abituati a considerare Chopin un autore di eleganti e sentimentali pezzi da salotto, seppure in realtà egli fosse più di molti altri suoi contemporanei un classicista e un modernista allo stesso tempo. Queste due anime di Chopin si esprimevano in azzardate reinterpretazioni in chiavi inedite di alcuni capisaldi del repertorio pianistico. Qui del preludio di Bach rimane l'idea del ritmo ripetitivo, seppur sviluppato in una complessa intelaiatura che si ripete fluendo piacevole, di passaggio armonico in passaggio armonico. Si propone la singolare interpretazione di Michail Vasil'evič Pletnëv, atipica e immediatamente riconoscibile ma molto interessante a nostro avviso, in quanto sottolinea più di altri la diversità delle quattro voci che compongono la complessa struttura delle varie battute.

John Martin, Il Diluvio, 1834


Brano IV


Come pezzo non pianistico, torniamo a Bach, con il Preludio dalla Suite per Violoncello.
Bach era affascinato dai trattati di retorica dei grandi oratori latini. Difatti esiste un’opera chiamata Offerta Musicale, composta in onore di Federico II, che si è scoperto avere una disposizione dei pezzi costruita secondo i dettami dell'Institutio Oratoria di Quintiliano. Questa scoperta è piuttosto recente, in quanto risale agli anni '90, ed è riportata su un interessante saggio di Piero Buscaroli.
Non si sa se anche la suite per violoncello segua una struttura simile, ma ci piace pensare che la semplice eleganza di questo preludio sia pensata come l'orecchiabile apertura di un discorso più complesso, nello stesso modo in cui questo articolo vuole essere una piacevole apertura a futuri discorsi musicali più articolati.


Coenraet Roepel, Natura morta con frutta, 1721


1 commento:

  1. Complimenti per questo percorso musicale che sto seguendo nel mio studio dal blog di Cinzia in questa pigra domenica mattina. Ciao Farizio Trainito

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